
Ragazza libanese al mare sul Lungomare Nabih Berri di Tiro (foto R.Polo -2019 )
A distanza di 13 anni dalla risoluzione 1701, il fallimento di UNIFIL appare in tutta la sua gravità.
Oggi UNIFIL appare come un’entità ai margini del contesto politico, militare e sociale, e si è chiusa in una fortezza che ai più appare come una cittadella fortificata assediata.
Fuori dalla fortezza, Hezbollah la fa da padrona non solo militarmente, cosa ormai nota a tutti meno a chi, ONU in testa, non vuole ammettere il grave fallimento della missione.

Negozio di souvenir a Balbeek
Hezbollah oltre che mantenere saldamente il controllo del sud del Libano, ormai ben oltre quella linea di demarcazione definita dal fiume Litani, ha ampliato enormemente i suoi confini politici e militari e la sua presenza si nota ben oltre Sidone e fino al nord, in zone di alto interesse storico e turistico come Balbeek, dove si possono vedere nei negozi souvenir per turisti che inneggiano a “hezbollah”. Un chiaro messaggio politico che anche lì Hezbollah è ben radicata.
Ma è anche in certe sfumature ufficiali si nota come Hezbollah oggi ha il suo peso politico e militare. Durante la cerimonia del 40° anniversario del dispiegamento del Squadrone Elicotteri ITALAIR, avvenuto nel lontano 1979 il Force Commander, il Gen. Di Div. Del Col., italiano, nel suo breve intervento durante la cerimonia, ha dato la precedenza nei saluti di benvenuto all’autorità “religiosa” e non all’autorità politica.
Quale significato si può dare a tutto ciò se non che appare come un’ammissione che a sud del Libano Hezbollah, ovvero, il “Partito di Dio”, è la vera autorità politica e militare. UNIFIL non è accreditata dalle “autorità” religiose ma dallo stato libanese e quindi pensiamo, secondo protocollo, la precedenza dei saluti andrebbe indirizzata verso i rappresentanti “politici” libanesi e non già quelle “religiose”.
Il 9 Agosto 2018 (fonte UNIFIL – https://unifil.unmissions.org/unifil-head-mission-major-general-stefano-del-col-meets-top-lebanese-leaders) il Gen. Del Col, nel corso di un incontro con il presidente libanese President Michel Aoun, lo speaker del of Parlamento Nabih Berri e l’allora “designato” Primo Ministro Saad Hariri.ha dichiarato che “ sono estremamente grato ai leaders libanese per la loro calorosa accoglienza, per il loro incrollabile sostegno all’UNIFIL e per il loro profondo impegno a sostegno della risoluzione 1701 del consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite”
E concluse affermando che “il sostegno incessante e sincero che UNIFIL riceve dalla autorità libanese è essenziale per il successo della missione”.
Orbene, le parole di Del Col dopo ben 13 anni dallo spiegamento delle truppe ONU, appaiono chiaramente contraddette dal situazione sul terreno.
UNIFIL ha fallito completamente tutti i suoi compiti ed in particolare quanto disposto al p.8 della Risoluzione che chiede a Israele e Libano :
“– pieno rispetto della Linea Blu da entrambe le parti;
– adozione di misure di sicurezza in modo da prevenire la ripresa delle ostilità, che preveda l’istituzione, nella zona compresa tra la Linea Blu e il fiume Litani, di un’area priva di personale armato, di posizioni e armi che non siano quelle del governo del Libano e delle forze UNIFIL come previsto dal paragrafo 11, operanti in quest’area;
….. la piena attuazione dei regolamenti previsti dagli Accordi di Taif e dalle risoluzioni 1559 (2004), 1680 (2006), che impongono il disarmo di tutti i gruppi armati in Libano, in modo che, in accordo con la decisione del gabinetto libanese del 27 luglio 2006, non possano esserci armi o autorità in Libano se non quelle dello Stato libanese;
…omissis
– la proibizione della vendita o rifornimento di armi e materiale affine al Libano se non su autorizzazione del suo governo”.
Hezbollah, che conta oltre trentamila miliziani pesantemente armati, è considerato un esercito di medio livello e uno dei più potenti del Medio Oriente , ed è da tempo inserito nella lista dei gruppi terroristi di Stati Uniti, Canada, Francia, Olanda e Stati del Gcc (Consiglio di Cooperazione degli stati del Golfo), ovvero Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Oman e Kuwait, Lega Araba – che riunisce 22 Stati arabi un’organizzazione terroristica, mentre l’Unione Europea , l’Australia, la Nuova Zelanda e il Regno Unito, con una decisione pilatesca ritengono Hezbollah, un’organizzazione terroristica solo il braccio armato ovvero il gruppo che ha la sua base politica, militare e sociale proprio a sud del Fiume Litani, e non anche quello politico che ha un peso determinante nella politica libanese.
Possiede un arsenale militare molto variegato, di provenienza USA, Francia e Russia per la maggior parte, e conta oltre centomila tra razzi e missili, quest’ultimi modificati da esperti iraniani e droni.
Questo è il quadro della situazione che smentirebbe il Generale Del Col, dimostra il totale fallimento di UNIFIL e vedrebbero confermate le dichiarazioni dell’allora ministro degli esteri, D’Alema, che nel 2016 ha “Non andremo in Libano a disarmare Hezbollah, “ma a coadiuvare l’esercito libanese ad acquisire piena sovranità nel sud” (fonte: La Repubblica 17 Agosto 2006 – https://www.repubblica.it/2006/08/sezioni/esteri/medio-oriente-15/dalema-espresso/dalema-espresso.html). D’Alema, d’altra parte, riteneva percorribile una soluzione di integrazione delle forze di Hezbollah con le forza armate libanesi “ L’unica prospettiva realistica, allora, “è un accordo tra forze politiche libanesi che probabilmente si risolverà con l’integrazione di Hezbollah nella forza armata libanese regolare”” ma Hezbollah non ne ha voluto sapere di cedere il suo armamento al Libano e la sovranità del legittimo governo libanese è solo “illusoria” . Tutto ciò, malgrado Washington abbia riversato nelle case del Libano, per riprendersi la sovranità del sud, 670 milioni di dollari in aiuti economici e militari.
Il fallimento di UNIFIL non è solo riferibile al campo militare e politico. E’ sotto sotto l’aspetto sociale che appare più evidente. A Sud del Fiume Litani, la popolazione viveva in un contesto multi confessionale e solo sporadicamente si potevano notare donne e bambine, specie per le vie di Tiro indossare il ḥijāb e lo chador.
Nell’area è presente una comunità cristiana e occidentalizzata, ma oggi è chiaramente minoranza ed appare evidente una significativa islamizzazione dell’intera area sotto il controllo di UNIFIL. Oltre ‘80% delle donne indossano vesti islamiche e questo vuol dire qualcosa.
Meno “visibile” è l’islam al nord di Sidone e a Beiruth. Ma quanto resisteranno ?
L’Afghanistan e l’Iran insegnano che l’islam odierno non è come l’islam medioevale. Nel XX secolo avanza in modo ambiguo e riesce a sottomettere senza armi le popolazioni, specie in occidente.
L’aria che si respira, in un apparente tranquillità è pesante ed è stata definita da esperti del settore, “un equilibrio instabile”. La presenza di Hezbollah la si avverte anche nelle quotidianità e centinaia di bandiere gialle spavaldamente sventolano lungo le strade principali a dimostrazione del fatto che la risoluzione 1701, ed in particolare la 1559, sono rimaste lettera morta e UNIFIL, la cui presenza appare solo funzionale agli interessi di Hezbollah, contribuisce in modo massiccio all’economia del territorio, ha fallito completamente tutti i suoi compiti.
Michele Santoro
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