Il trattamento riservato a Israele dimostra da anni una discesa nel relativismo amorale
Di Isi Leibler
Una generazione fa la parola “male” aveva un significato. Non c’erano cuori teneri – certamente non ce n’erano fra gli ebrei – che minimizzavano il più possibile la malvagità dei nazisti. Il male era il male.
Oggi, con il relativismo morale imperante, il mondo ha di fatto abbandonato il concetto di male, sostituendolo con una “sofisticata” correttezza politica nella quale gli aggressori e le vittime sono spesso considerati eticamente equivalenti. Così, ad esempio, chi denuncia il terrorismo islamico viene accusato di islamofobia. Continua a leggere»