Così avrebbe deliberato l’Asp7 di Ragusa, nella spasmodica ricerca di un risparmio che non solo è tutto da dimostrare, ma che non riesce a vedere dietro numeri e cifre persone e bisogni.
Un gruppo di mamme però non si dà per vinto e lamenta le pesanti conseguenze: non tutte dispongono, infatti, dell’assistenza infermieristica per il tempo necessario a lasciare al sicuro i proprio figli con disabilità gravissima durante il viaggio a Ragusa (per alcune non così breve), e non è detto che a Ragusa i presidi necessari (sondini per aspirazione, bottoni per peg, prodotti per l’alimentazione) siano sempre disponibili. Continua a leggere»