La scienza della politica ha una nuova principale accademia. Il Massachusetts Institute of Technology di Boston? No, l’abbiamo qui a pochi chilometri da Catania.
Per invenzione di Pino Firrarello, senatore della repubblica,pensionato dell’Agenzia delle Entrate, pseudo autore di manoscritti (del fratello prete), oggi anche patron di insegnamenti della nuova scienza politica, la nuova prestigiosa sede è Bronte, paesone di cui il Firrarello è sindaco.
Ieri ed avantieri, nel celeberrimo castello di Nelson, che poco di castello ha, è stata rivelata la valente dottrina della politica firrarelliana. Hanno partecipato alla kermesse Enzo Bianco e Giampiero D’Alia colleghi del Firrarello a Palazzo Madama.
“Rinvigorire le radici della partecipazione popolare nella politica e ridare dignità ed autorità al risultato elettorale, frutto della volontà popolare” questo la materia.
I lavori, aperti dal senatore Pino Firrarello, hanno visto alternarsi numerosi relatori: i deputati regionali Pippo Limoli, Fabio Mancuso, Nino D’Asero e Innocenzo Leontini, i deputati nazionali Enzo Gibiino, Salvo Torrisi e Giuliano Cazzola, l’eurodeputato Giovanni La Via, l’assessore al Comune di Catania Vittorio Virgilio, il magnifico rettore Antonino Recca, il vescovo di Piazza Armerina, monsignor Michele Pennisi, il professore Giuseppe Vecchio, la preside Tiziana D’Anna.
Diversi gli argomenti trattati: dalla sanità alla giustizia, dalle radici del pensiero democratico all’impegno femminile in politica, dalla tutela dell’ambiente alla politica per le imprese, ai valori cristiani per l’impegno politico (sic! Il giusto pulpito).
Un parterre erudito di tutto rilievo, soprattutto per la parte politica, facendo salvo Giuliano Cazzola, tutti accademici e con un curriculum studii di livello interplanetario, li vorrebbero anche su Marte, ripetiamo Pippo Limoli, Fabio Mancuso, Nino D’Asero e Innocenzo Leontini, Enzo Gibiino, Salvo Torrisi. Partecipazione, competenza, merito, servizio pubblico (soprattutto) queste le caratteristiche proprie di questi oratori che hanno trasmesso le proprie doti, riconosciute anche a Boston, ai tanti giovani e alle tante donne corse ad apprendere.
Almeno ci fanno ridere dandoci un minuto di buonumore, non di più.
D’altronde per alcuni di questi anche lo stato gli da riconoscimento ufficiale di tutte queste qualità personali e lo si evince non solo guardando le carte processuali di chi, come alcuni di questi, è sotto esame della magistratura, ma anche gironzolando nei comuni ove questi operano o hanno operato.
Li conosciamo personalmente per non sostenere che questa manifestazione, nella quale mancava il meglio pezzo cioè il dep europeo Vito Bonsignore cugino del Firrarello, è stata tutta una farsa ignobile, una maniera di come comunicare urbi et orbi qualcosa di diverso rispetto all’insegnamento e alla cultura politica.
Dimenticavamo il migliore presente, però, il genero Giuseppe Castiglione, incomparabile leader del Pdl, presidente della provincia di Catania, presidente dell’Unione delle Province d’Italia, soggetto attuatore per il Centro Immigrati di Mineo , vicepresidente di Mecenate 90, associazione culturale (scelto per competenza assoluta ???), e tanto altro ancora.
Una carriera luccicante, quella di Castiglione, che dimostra innegabile talento (da quando sposò la figlia del senatore) del virgulto della famiglia brontese, erede dell’impero politico della compagnia del pistacchio.
Chiudiamo, infine, con alcuni brevi cenni di un articolo tratto da un sito amico “Le Iene Sicule” che pragmaticamente vede oltre il convegno:
“Secondo malelingue, pur di fottere il grammichelese Raffaele Lombardo, suocero e genero da tempo sarebbero implicati in relazioni politiche più o meno clandestine. Una di queste avrebbe come partner il senatore uscente del Pd Vincenzo Bianco, originario di Aidone sindaco di Catania oltre venti anni fa, detto “Enzo a’ ciurara”.
I due capifamiglia brontesi come ospite d’onore del corso di formazione politica hanno infatti chiamato proprio il non dimenticabile ministro dell’Interno del governo D’Alema, quello del ribaltone del 1999 che da allora insegue vanamente il ritorno a Palazzo degli Elefanti. Quasi un modo per ufficializzare la “fuitina” tra il brontese Pino e l’aidonese Enzo di cui tanti hanno detto e stradetto in questi mesi. Finalmente insieme pubblicamente a giurarsi fedeltà eterna, smentendo quanti hanno impropriamente evocato la clandestinità in… Bianco.
Poco altro si sa invece dei particolari della cerimonia. Si sa solo che i confetti saranno rigorosamente al pistacchio e c’è chi dice che il cornuto maggiormente indiziato è il regalbutese (Stancanelli ndr)che porta lo stesso nome del grammichelese”.
I conti tornano! Nota un dipendente della Pubbliservizi SpA, azienda partecipata al 90% dalla Provincia Regionale di Catania.
“Già tre anni fa il presidente Castiglione nominò l’avv. Carpinato amministratore della Pubbliservizi, dichiarando che non era una scelta politica, bensì una scelta dettata dal fatto che occoreva un soggetto di alto spessore manageriale. La situazioni in cui versa la Pubbliservizi S.p.A., non sembra dargli ragione.
Ricordiamo che Carpinato fu mandatario elettorale di Bianco (e collega dello studio Libertini-Bonura).
Cliccate su questo link e guardate questo video: http://www.youtube.com/watch?v=hZQ7UlfT2gk”
Se son rose foriranno! Viva gli sposi e tutti i loro testimonial.
Adomex
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