Con queste affermazioni, che appaiono gravi per un politico, termina il comunicato stampa del sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi, diramato per contestare le dichiarazioni del deputato PD Laura Garavini sull’operazione “Salus Iniqua” che ha messo nella bufera la politica salemitana a seguito delle accuse della magistratura a Giuseppe Giamamrinaro e al conseguente sequestro di beni per oltre 35 milioni di euro a lui riconducibili.
Sgarbi appare difendere l’indifendibile e soprattutto appare non voler accettare quello che la magistratura sembra aver accertato dopo una lunga indagine.
Eppure qualche sentore l’avrebbe dovuto avere considerato che già nell’ottobre del 2009 2009, i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Palermo avevano verbalizzato le dichiarazioni del fotografo Oliviero Toscani: “Mi sono dimesso dall’incarico di assessore della giunta di Vittorio Sgarbi, a Salemi, perché mi sono reso conto che il contesto territoriale, che mi permetto di definire mafioso, non mi consentiva di operare in maniera libera e autonoma nell’amministrazione comunale”.
Toscani in quella sede indicò Giuseppe Giammarinaro, ex deputato regionale da sempre uno dei potenti della politica trapanese, che, secondo l’ex assessore, partecipava alle riunioni della giunta assumendo decisioni, senza averne alcun titolo.
Siamo nel 2011, arriva la conclusione delle indagini, arriva il sequestro dei beni a Giammarinaro, si ipotizza la possibilità di infiltrazioni mafiose, e Sgarbi come si difende ?
”La mafia non ha fatto nulla contro di noi, è dall’Antimafia che ci difendiamo».
Definire grave ed incomprensibile questa affermazione è dire poco…
1 commento