Il processo che doveva far tremare mezza Italia secondo molti, si è risolto in una sonora bocciatura della Procura.
Era nell’aria… e le arringhe dei difensori, specie quelli di Licata Calogero, l’avv. Reina e l’avv. Mangione, hanno smontato punto per le tesi dell’accusa, formulate probabilmente con superfecialità, ma soprattutto, e la sentenza di assoluzione lo conferma, inesistente il reato.
Il castello accusatorio si è sgretolato man mano che le udienze andavano avanti, e nelle ultime appariva chiaro che tutto quanto girava, come purtroppo avviene, su ipotesi minimamente suffragate da prove.
La tragedia Hiram sta nella facilità con cui si è montato un processo di mafia sbattendo in carcere persone per supposti reati rivelatisi inesistenti.
Abbiamo sempre scritto e oggi lo ripetiamo, che purtroppo di mafia si vive e si fa carriera, e purtroppo sempre più spesso si distruggono vite umane.
Questa volta la Magistratura giudicante ha mostrato tutta la sua indipendenza e si è dimostrata una garanzia contro lo strapotere di una magistraura inquirente che troppo spesso se non deborda dalle regole, dimostra di non valutare acriticamente e con obiettività i fatti.
Sul quindicinale locale siciliano “L’Isola” – Vincenzo Figlioli, evidentemnte molto informato, scriveva il 19.02.2010, che il Processo Hiram faceva tremare mezza Italia.
Luca Rinaldi nel suo blog, parlava di processo dimenticato.
E ora cosa scriveranno ?
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