Secondo quanto afferma l’assessore regionale alle infrastrutture e a mobilità, Pier Carmelo Russo, la Regione siciliana intende puntare sul trasporto ferroviario ed in particolare all’alternativa modale, almeno sulle direttrici delle dorsali Messina-Catania-Palermo, toccando lungo il tragitto Enna e Caltanissetta, sulla dorsale Catania-Siracusa e sulla direttrice Palermo-Agrigento con prosecuzione fino a Porto Empedocle e sul raddoppio della Messina-Palermo almeno fino a Castelbuono”.
“Occorre ammodernare il materiale rotabile – ha aggiunto Russo – e fare precise scelte di campo per rendere comodamente fruibile il treno in Sicilia e verso il continente. Siamo disposti a sederci al tavolo fra stato, regione e ferrovie proposto dal sindacato, sul quale ha concordato il ministro Fitto, ed affrontare senza pregiudizi tutti gli argomenti in campo”.
Secondo l’assessore alle attività produttive Venturi “Dobbiamo avere il coraggio di concentrare le risorse disponibili, siano esse residue e liberate da agenda 2000 o del nuovo programma 2007-2013 o provenienti dai FAS, su 4 obiettivi strategici: strade, ferrovie, portualita’ e distribuzione idrica.
Solo attraverso un serio intervento di infrastrutturazione potremo rilanciare anche le attivita’ produttive in Sicilia”.
Ciò che manca alla Sicilia, aggiungiamo noi, è una classe politica seria e adeguata alle esigenze siciliane.
Oggi purtroppo, la casta politica “feudale” amministra “solo” il passato, e non è capace di pensare al presente, meno che mai al futuro.
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