“Se prima era solo una supposizione ora è quasi una certezza: per i cerealicoltori siciliani la prossima campagna sarà deficitaria come la precedente”.
L’affermazione è della Confagricoltura siciliana che già nei scorsi aveva lanciato un primo allarme sui rischi di una nuova crisi del comparto. A giustificare le precedenti preoccupazioni la segnalata svendita di grano duro ancora giacente nei depositi effettuata per fare posto al nuovo raccolto.
“Oggi – evidenzia il presidente dell’organizzazione Gerardo Diana – siamo certi di trovarci in presenza delle stesse condizioni che la scorsa estate hanno provocato il crollo delle quotazioni del prodotto siciliano”.
Diana si riferisce in particolare alle massicce importazioni di grano che da oltreatlantico, a partire dai prossimi giorni e fino a tutto novembre, faranno rotta verso le coste nazionali e sui porti siciliani. A farla da padrona non solo il grano americano, a cui le previsioni attribuiscono un consistente calo produttivo,ma anche quello canadese , dato in forte rialzo, il messicano e l’argentino.
“Le transazioni commerciali – sottolinea ancora Diana – effettuate prima della bufera finanziaria che ha investito l’euro non sono state condizionate dal repentino apprezzamento del dollaro nei confronti della moneta europea”.
Da qui l’appello della Confagricoltura a correre subito ai ripari con interventi urgenti sia da parte della comunità, con l’attivazione delle clausole di salvaguardia, che a livello nazionale e regionale, per una più incisiva opera di controllo sui requisiti sanitari del prodotto in entrata.
La clausola di salvaguardia, disciplinata dal diritto comunitario, può essere attivata direttamente dalla Commissione o dietro segnalazione di uno o più Stati membri dell’UE e si applica in presenza di grave danno economico derivante da flussi anomali di importazione.
La seconda richiesta della Confagricoltura siciliana, che si limita a chiedere il rispetto delle regole alla base della sana concorrenza, punta invece a consolidare gli interventi di controllo sui prodotti extraeuropei per la verifica ed il rispetto degli stessi requisiti di salubrità richiesti ai prodotti comunitari.
In ultimo il presidente della Confagricoltura regionale lancia un accorato appello a consumare grano duro siciliano, un prodotto unico che si differenzia per l’assenza di micotossine e di conservanti.