Ha preso il via ieri, a villa Cattolica, un convegno di tre giorni, su Antonio Pizzuto, uno degli scrittori più controversi del Novecento.Sperimentale, equilibrista sul filo delle parole, filosofo e questore; che la lettura di Antonio Pizzuto, a cinquant’anni dalla pubblicazione della sua “Signorina Rosina“, l’opera più apprezzata, susciti ancora delle diverse interpretazioni e visioni lo ha dimostrato la presentazione di ieri cui hanno preso parte tra gli altri, Walter Pedullà e la figlia di Pizzuto, Maria, che dopo l’intervento di Pedullà, ha accennato al suo dissenso nei confronti del pensiero del saggista amico del padre.
Questo breve e colorato scambio di opinioni ha incuriosito, forse, ancora di più, tutti coloro che poco conoscono l’opera di Antonio Pizzuto, a ricercarlo e a seguire il convegno bagherese che durerà ancora oggi e domani.
A fare da padroni di casa l’assessore alla Cultura, Sergio Martorana e Dora Favatella Lo Cascio, direttrice del museo Guttuso che hanno portato i saluti dell’amministrazione e plaudito all’iniziativa che, ancora una volta, ha portato Bagheria agli onori delle cronaca nazionale ed internazionale.
La tre giorni infatti riunisce nella cornice di Villa Cattolica i più eminenti studiosi, professori, saggisti e letterati Pizzutiani; il convegno è stato ripreso dalla stampa nazionale e specialistica.
Con la presentazione di ieri si è entrati già nella vita, nello stile e nel percorso linguistico di Antonio Pizzuto, questore e narratore siciliano, ritenuto dalla critica uno dei maggiori scrittori italiani del secondo novecento.
Ad introdurci nel mondo Pizzutiano Gillo Dorfles, critico d’arte, filosofo, pittore, amico di Antonio Pizzuto e cittadino onorario di Bagheria, che ha esordito dicendo: “tutte le volte che vengo a Bagheria c’è sempre qualcosa di molto attraente” ed ha accennato alle settimane musicali di qualche anno fa, alle attività del Museum di Ezio Pagano, all’amicizia con Topazia Alliata e alla magnifica villa Valguarnera, tra le meraviglie dell’Europa.
Di Pizzuto Dorfles dice: “di lui non posso parlare se non in rapporto a me, alla nostra conoscenza, che risale agli anni cinquanta quando l’editore Lerici decise finalmente di pubblicare la “Signorina Rosina“. Vivissimo è il ricordo del suo passaggio da questore a letterato. Straordinaria la sua importanza, è un istruttore per tutti noi, furioso e ancora oggi, misterioso”.
Non poteva essere più adatto dunque, il titolo del convegno “La vera novità ha nome Pizzuto“, novità e originalità che sono state ben sottolineate da Walter Pedullà, saggista, critico letterario e giornalista italiano.
“Sono pochi i lettori di Pizzuto – dice Pedullà ex presidente Rai – non è colpa dei critici, Pizzuto è uno scrittore che impegna oltremodo. Tutti sanno chi è, pochi lo hanno letto”. E ricorda di quando lo stesso autore amato da filologo e critico Gianfranco Contini, disse di se stesso: “ben vengano i lettori, ma se non vengono non sarà Pizzuto ad adeguarsi”.
Allegro, talvolta irriverente, sperimentale, filosofo sulla scia di Cosmo Guastalla, ironico, amante del ragionamento più elevato ma anche della battuta spregiudicata la sua narrativa ed il suo stile sono dialettica, uso originale della grammatica, enigmistica, musica e retorica.
Ancora due giorni per approfondire la conoscenza di Antonio Pizzuto a Villa Cattolica, ascoltando illustri conoscitori della sua opera, quali: Angelo Guglielmi, critico letterario, ex presidente Rai, Madeleine Santschi, critico letterario e traduttrice, Gualberto Alvino, della Sapienza di Roma, Salvatore Ferlita, giornalista e docente Università di Palermo, Angelo Rossi, dell’Università di Napoli, Piero Violante dell’Università di Palermo, Denis Ferraris, dell’Università La Sorbona di Parigi, Felicita Audisio, dell’Università di Firenze
Rosalba Galvagno, dell’Università di Catania, Salvo Zarcone dell’Università di Palermo, Benedetta Panieri, dell’Università di Bologna, Salvo Butera, giornalista, Franco Lo Piparo, dell’ateneo di Palermo, Giuseppe Di Giacomo, della Sapienza di Roma, Domenico Tubiolo esperto di Cosmo Guastalla, Antonio Pane, dell’Università di Siena, e ancora tanti tra professori universitari, amici, e studiosi.
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