Continua la mobilitazione degli agricoltori siciliani aderenti ad Altragricoltura, Comitati Spontanei e Codifas per protestare contro il governo regionale e nazionale e le associazioni di categoria Cia, Coldoretti ed Unione responsabili – secondo gli agricoltori – di una politica miope che ha portato negli ultimi 15 anni alla distruzione del tessuto agricolo siciliano. Dopo 16 giorni di mobilitazione generale nessun passo avanti è stato fatto e rimane forte niente la richiesta al diritto al lavoro retribuito e non più un lavoro in perdita così come è avvenuto negli ultimi anni.
Nei due incontri avuti con l’assessore Cimino e l’altro col Ministro all’agricoltura Zaia si è solo parlato senza arrivare ad una conclusione, anzi, il ministro ha rimandato il problema siciliano alla Regione … che dovrà assumersi le responsabilità e agire senza indugio.
Il 19 ottobre c.m. ricorre l’anniversario della rivolta del pane avvenuta il 19 ottobre 1944 a Palermo. Oltre 70 cittadini che protestava pacificamente e senza armi sono stati massacrati dall’esercito italiano.
Da oggi gli agricoltori protestano pacificamente come allora perché costretti alla fame da un governo insipiente ed incapace di governare per la Sicilia e per i Siciliani.
Il governo regionale ha l’autorità e l’indipendenza legislativa e pertanto può con proprie leggi intervenire per lo sullo sviluppo dell’agricoltura siciliana senza che il governo nazionale possa interferire.
Si ricorda la legge 37/94 che ha pianificato i debiti di migliaia di aziende agricole appartenenti a uomini politici siciliani. Gli agricoltori mo daranno – continua il comunicato – la possibilità ad allungare le mani sugli immensi finanziamenti del PSR 2007/2013 così come è stato fatto negli ultimi 15 anni sul denaro messo a disposizione per l’agricoltura e mai arrivati agli agricoltori. Pertanto si chiede da parte della regione siciliana la determinazione dello stato di crisi socio economico dell’azienda agricola che permette così come chiarito dal Ministro Zaia, la possibilità di intervenire in un settore fortemente indebitato a cause di scelte politiche sbagliate e di utilizzare i 2,2 miliardi del PSR 2007/2013 previsti dalla Comunità Europea a vantaggio degli agricoltori. Da domani 17 c.m. gli agricoltori saranno presenti a manifestare garbatamente davanti al palazzo del governo siciliano fino a quando non otterranno risposte certe dal governo regionale.
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