Il presidente del Senato Renato Schifani , con una dichiarazione all’agenzia Adnkronos, riapre praticamente il caso perché a differenza di quanto riferito dall’assessore Russo mette in discussione l’Ospedale di Mazzarino.
Schifani si riferisce alle conclusioni della commissione parlamentare di inchiesta e come riporta il relatore, “E’ necessario e imperativo anche riflettere sul fatto che se il primo presidio ospedaliero (quello di Santo Stefano di Mazzarino), che come si e’ visto ha accolto tempestivamente il paziente, fosse stato in efficienza e in completo servizio, con la sala operatoria attiva e comunque attivabile per le emergenze diurne e notturne gli esiti della vicenda sarebbero stati probabilmente diversi. Al riguardo si deve anche considerare che in quella sede era stata formulata la diagnosi corretta di ipovolemia nei confronti del paziente, dovuta alla lacerazione dell’arteria tibiale anteriore, che e’ stata poi la causa della morte del paziente stesso. L’intervento operatorio -dice ancora il relatore- ed un’assistenza rianimatoria eseguiti nell’ora successiva all’incidente stradale avrebbe sicuramente favorito un esito diverso forse opposto della vicenda in esame”.
Il presidente del Senato conclude affermando che “sono considerazioni che impongono a tutti noi una seria riflessione. Se l’ospedale e’ aperto all’utenza, deve essere in grado di adempiere alla propria funzione altrimenti va chiuso. Ecco perché occorre trovare sempre un punto di equilibrio tra qualunque politica di rigore dei costi con l’attuazione di modelli di efficienza organizzativa e professionale”.
Secondo la commissione, Li Gambi è deceduto perché all’ospedale di Mazzarino non gli è stata garantita la necessaria assistenza.
Le domande che si pongono all’assessore Russo, a questo punto sono due : come mai all’ospedale di Mazzarino non è stata garantita l’assistenza “completa” ? Per mancanza di personale o per mancanza di strutture?
Ed infine, come mai il 118 ha trasportato il Li Gambi a Mazzarino anziché subito a Caltanissetta?
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